Il "noto" gruppo di ascoltatori di Giove, dopo aver esaminato i dati di previsione dei vari osservatori, dopo aver messo a punto tutte le strategie tecniche ed operative, dopo essersi preventivamente trovati per decidere chi doveva portare che cosa, si sono riuniti nella notte del 19 febbraio a tarda ora (generalmente si direbbe "di buon ora", ma qui le cose si rovesciano!) davanti al portone del plesso scolastico Giordano Bruno di Torino, per prenderne possesso, attrezzarsi a dovere e tentare - per la prima volta insieme - l'ascolto della "voce" di Giove in onda corta.
Come le varie tabelle dei vari osservatori in giro per il mondo ed anche la NASA riportava, nelle prime ore del 20 febbraio 2007 avremmo avuto una certa probabilità di ascoltare qualche cosa e per il grande evento ci siamo attrezzati come segue:
- una torta al cioccolato
- due thermos di caffè
- un paio di notebook con opportuni programmi
- un ricevitore Kenwood R-5000
- cavalletti, filo elettrico, canne da pesca per la realizzazione di un'antenna direttiva verticale tipo Moxon
- cavi coassiali in quantità, con connettori, giunti, etc.
- cavetti di collegamento tra radio e notebook, mono e stereo
- set di forbici, cacciaviti, pinze, coltellino svizzero, nastro adesivo, tester, etc.
- antenna SWR/RF analyzer MFJ 269
- una buona dose di spirito di avventura, adattamento e forse pazzia
Dopo aver tirato fuori dalla scatola degli attrezi (e delle meraviglie) tutti i pezzi occorrenti al montaggio dell'antenna, io e Valerio Cavallo ci siamo messi al lavoro; gli spezzoni di filo elettrico di 0.5 mm di diamentro erano già stati tagliati e preparati a casa, secondo quanto il programma
MoxGen ci aveva indicato; noi ci siamo tenuti un po' abbondanti, perché accorciare è sempre possibile, allungare diventa più complicato. Sostanzialmente erano stati preparati solo i due bracci del dipolo, legati ai rispettivi isolatori; abbiamo invece dovuto misurare a dovere e tagliare il filo che avrebbe fatto da riflettore, e che abbiamo successivamente legato agli isolatori. Con un pennarello abbiamo fatto i segni per i punti di ancoraggio e siamo scesi nel cortile, dove erano già state preparate le canne ed i cavalletti... peccato che il cortile era completamente al buio, e senza luce abbiamo avuto qualche momento di difficoltà. Questo è il risultato.
L'antenna tipo Moxon non è molto comune tra gli appassionati di radioascolto, essendo sostanzialmente monobanda e quini non adatta ai nostri usi; è invece piuttosto in voga tra i radioamatori ed infatti è stata teorizzata da un radioamatore, tale G6XN, ed è un'antenna che peresenta diversi vantaggi: alimentazione a 50 Ohm, 5.5 dBi di guadagno, 25 dB di rapporto fronte/retro, semplice da fare, costo quasi nullo. È sostanzialmente un'antenna direttiva, con un radiatore ed un riflettore, che hanno una particolare configurazione reciproca, così come si può osservare dallo schema proposto qui sotto, che è possibile ottenere con il programma MoxGen, basato su un algoritmo sviluppato da
L. B. Cebik W4RNL. Qui viene proposto in versione orizzontale, ma basta girare il disegno di 90° - ovviamente - per avere il modello per una realizzazione in polarizzazione verticale, per noi molto più semplice da installare.
Dopo aver svolto una ventina di metri di cavo coassiale RG58U giù dal terzo piano del Laboratorio di Fisica, ed altro che non sto qui a raccontare (più che altro per dovere di decenza), abbiamo collegato l'antenna all'SWR/RF analyzer MFJ-269 ed abbiamo avuto questi risultati:
- ROS contenuto entro 1:3.0 tra 19.400 Mhz e 21.400 MHz crca
- risonanza a 19.900 MHz con ROS 1:1.7 e impedenza intorno ai 40 Ohm
- ROS 1:2.0 circa su 20.100 MHz
In pratica abbiamo quasi centrato il bersaglio al primo colpo! Sotto gli occhi esterrefatti dei nostri amici astrofili, abbiamo spiegato che anni ed anni di prove (chi di ascolto e chi di ricetrasmissioni) in tante occasioni, ci avevano abituati a fare "di tutto di più". Qui sotto sono ci due disegni dei vari lobi, tutti teorici, dell'antenna effettuati da Paolo Cravero IK1ZYW con il simulatore M-Mana:
Si tratta dell'applicazione ad un modello matematico di una realtà molto variabile e difficilmente rappresentabile in un software di simulazione; soprattutto guadagno ed angolo di take-off sono molto influenzati dall'ambiente circostante.
|
Ben più complicato è stato il passo successivo, quello di collegare l'audio del ricevitore ai due computer portatili; valutato che non vi erano masse parassite, accoppiamenti indesiderati o altri fattori ponderabili, è rimasto a noi sconosciuto un particolare difetto del portatile di Lorenzo (detto Prof, forse per il fatto che è professore di Fisica), non riscontrato sul quello del sottoscritto. E non c'è stato verso di venirne a capo. Pur tutavia le registrazioni dell'evento sono state, pare, perfette.
Lorenzo (detto Prof) ha effettuato la registrazione dell'evento con il programma consigliato all'interno del progetto Radio Jove della NASA, tale Skypipe creazione di Jim Sky (a pagamento); io mi sono servito di un programma messo a punto da due OM italiani (I2PHD e IK2CZL), tale Spectran, con il quale ho potuto effettuare il salvataggio di una foto dell'evento (durato un paio d'ore) ogni 10-15 secondi e la sua intera registrazione audio in formato Wav. Nel frattempo Valerio provvedeva a distribuire caffè e fette di torta al cioccolato, Aldo Cannillo fotografava tutto quello che gli veniva a tiro e Fabrizio Pusceddu occupava ogni momento libero per finire una relazione in vista del prossimo esame a Fisica.
Ovviamene, come in tutte le storie a NON lieto fine, Giove non s'è fatto sentire. Però s'è fatto vedere! In ogni caso per noi appassionati di radioascolto ed assolutamente digiuni di qualsiasi nozione astrale, è stata una bella esperienza e soprattutto un banco di prova per le prossime nottate. La prima e più vicina sarà il
27 Febbraio, di nuovo tra le 03.00 e oe 05.00 CET. Speriamo di sentire qualcosa!
Angelo Brunero
P.S. in realtà le cose si sono svolte in modo molto più scientifico, Lorenzo (detto Prof) teneva saldamente in pugno la situzione e pretendeva da ma e da Valerio rigorose e scientifiche spiegazioni di tutto quello che stavamo facendo, mettendoci spesso in crisi...