Associazione Italiana Radioascolto,
che strano nome, che strano vocabolo questo “radioascolto”, ma esisterà davvero e che cosa vorrà mai significare? perché quando si parla di radio alcuni, soprattutto i meno giovani, pensano alla RAI, altri pensano ai network in FM dedicati alla musica rock, a quella italiana, etc.
Oppure si pensa ai radioamatori, ai CB, ma questa è un’altra storia, perché qui oltre a ricevere si trasmette o, come si dice popolarmente, “si parla”.
Ed allora chi sono i radioascoltatori, che cos’è il radioascolto? È tutto questo e molto di piÙ! Radioascolto non significa altro che ascolto della radio, e quindi praticamente tutti i circa 60 milioni di italiani sono dei radioascoltatori, per pochi minuti o per diverse ore al giorno, in macchina, sul lavoro, a casa. Questa è la base, poi ci sono dei personaggi un po’ più stravaganti, più curiosi, che non sono troppo soddisfatti di ciò che offre il panorama italiano in FM, ed allora cercano qualche emozione nuova, qualche voce differente.
Le onde medie
Alla metà degli anni ’70, quando le private erano agli inizi e si chiamavano ancora “radio libere”, i primi DJ, per tenersi informati sulle novità discografiche, ascoltavano Radio Luxembourg sulle onde medie, 1440 kHz, in inglese. All’epoca da quei microfoni trasmetteva anche un certo “Freddy, the Flying Dutchman”, sì, proprio Federico l’olandese volante, che certamente avrete ascoltato su alcune nostre stazioni in FM.
Le onde medie sono il primo gradino per un ascolto un po’ più evoluto, che vada oltre i nostri confini. Sulle frequenze comprese all’incirca tra 500 e 1600 kHz è infatti possibile, ma solo dopo il tramonto, fare delle piacevoli “escursioni” radiofoniche nei Paesi europei.
Non è necessario avere apparecchi sofisticati, basta il normale ricevitore casalingo, che vi permette di cominciare a fare esperienza nel mondo del radioascolto, imparando ad esempio come identificare le varie stazioni.
Certo, qualche conoscenza linguistica è utile, almeno per quanto riguarda le lingue principali (inglese, francese o tedesco) ma vi sono anche moltissime stazioni in spagnolo, facilmente comprensibile per noi, ed anche alcune in italiano, come Radio Capodistria oppure, dopo l’abbandono delle OM da parte della RAI, le nuove emittenti private italiane in OM ( https://www.facebook.com/OMItaliane/ ).
Le onde corte
Quante volte avete sentito citare come fonte la BBC, o magari genitori o nonni parlare di come la ascoltavano di nascosto durante la seconda guerra mondiale? Grazie alla potenza dei suoi impianti, dislocati in vari paesi del mondo, oggi è facilissima da ascoltare sulle onde corte. Il suo prestigioso World Service in inglese è sempre presente, 24 ore su 24, con notiziari, programmi musicali di ogni tipo, sceneggiati, etc. Ci sono anche programmi dedicati allo studio dell’inglese, perchè, non dimentichiamolo, il radioascolto è anche un mezzo efficace ed economico per imparare una nuova lingua o rispolverare quanto abbiamo appreso a scuola.
Ma sulle onde corte trovate, per citarne solo alcune, anche Voice of America, Radio Romania Internazionale, La Voce della Turchia, Radio Cina Internazionale, tutte grandi emittenti che, oltre ai servizi interni, hanno anche programmi per l’estero nelle lingue principali ed in altre che forse non avete mai neppure sentito nominare! Perciò che cosa aspettate a controllare se la vostra radio, oltre alle onde medie, dispone anche delle onde corte? In alternativa potete procurarvi uno dei tanti piccoli ricevitori portatili, prodotti dalle principali marche del settore, che oggi sono in gran parte dotati di “sintonia digitale”, in parole povere di un tastierino numerico per la ricerca della frequenza, in sostituzione della cara vecchia manopola che tutti conosciamo.
I programmi in italiano
Cina, Egitto, Argentina, Lo sapevate che in questi lontani Paesi ci sono stazioni che trasmettono, sulle onde corte, programmi nella nostra lingua diretti proprio a noi, qui sullo stivale? Vogliono farci conoscere il loro punto di vista sui problemi internazionali, la loro cultura, la loro musica, etc. Lo stesso fanno altre stazioni più vicine a noi, in Romania, Turchia, AWR, WRMI (USA)… La BBC no, non trasmette in italiano, o meglio non lo fa più da un po’ d’anni, da quando la signora Thatcher, per problemi di bilancio, tagliò i fondi alla BBC, che fu così costretta ad eliminare il programma “L’ora di Londra”.
Se volete provare ad ascoltare i programmi in italiano, potete trovare orari e frequenze qui oppure qui , due siti curati rispettivamente da Paolo Morandotti e Marcello Casali.
C’è molto, molto di più…
Radioascolto vuol dire tante altre cose: bande tropicali (per ascoltare musica dai Paesi africani o radiocronache di partite di calcio dall’America Latina), studio della propagazione ionosferica, costruzione di antenne, rapporti d’ascolto, QSL, SSB…
Non spaventatevi, non sono necessarie chissà quali conoscenze tecniche, almeno per cominciare. Basta saper accendere la radio! Il resto si acquista con il tempo, procedendo per gradi, con pazienza e tanta passione.
Certamente comprenderete che in questo hobby è necessario essere costantemente informati ed aggiornati, ed è proprio questo il servizio che l’A.I.R. – Associazione Italiana Radioascolto intende fornire ai suoi Soci.
Pertanto, se volete conoscere il mondo del radioascolto, un mondo di curiosi, cosmopoliti, sognatori, viaggiatori, visitate il nostro gruppo su Facebook o il nostro blog.