Accordatore
Accordatore per onde corte La funzione di un dispositivo denominato ACCORDATORE d’ANTENNA è quella di essere un elemento di congiunzione tra un sistema captatore e/o radiatore, una antenna appunto, ed un ricevitore e/o trasmettitore o ricetrasmettitore. Trascuriamo nella nostra esposizione due di questi elementi, perché non pertinenti nella nostra attività, che sono il sistema radiatore (o antenna trasmittente) ed il trasmettitore o ricetrasmettitore. Dunque abbiamo un’antenna e un ricevitore; di quest’ultimo consideriamo la gamma, o banda, di ricezione e la relativa impedenza di antenna. La maggioranza dei ricevitori ha una impedenza di antenna di 50 Ohm sbilanciati cioè tramite linea coassiale; inoltre alcuni ricevitori adatti alle bande 100 kHz – 30 MHz, onde medie fino alle onde corte, ha anche un ingresso adatto a linee d’antenna bilanciate di 400-600 Ohm. Questa è la situazione dal lato ricevitore quindi al termine della linea di discesa d’antenna. Dal lato antenna invece è tutto più complesso: supponendo ad esempio di utilizzare un classico dipolo a 1/2 onda avremo una terminazione e quindi un perfetto adattamento solo per una frequenza, quella di risonanza del suddetto dipolo, mentre per tutte le frequenze sintonizzabili dal ricevitore ci sarà un disadattamento notevole: certo i segnali radio si ricevono ugualmente ma non tutto il segnale captato viene trasferito al ricevitore e una gran parte si perde; come si può rimediare? Esiste forse un’antenna di buon rendimento che abbia impedenza costante per una elevata banda di frequenze nel range HF? La risposta è: assolutamente NO. La soluzione è quella di usare intanto un’antenna di buona resa su un ampio range e poi di interporre tra la suddetta antenna e il ricevitore un elemento di congiunzione capace di adattare l’impedenza di antenna, che può avere i valori più disparati, all’impedenza del ricevitore, che, come già detto, è costantemente di 50 Ohm e realizzare quindi il miglior trasferimento possibile del segnale captato. Notare bene che l’elemento di congiunzione, ovviamente l’accordatore, andrà sintonizzato ogni volta che si cambia banda: se sintonizzato sulla banda di 41 m. spostando la ricezione su 31 m. andrà risintonizzato, riaccordato. Un accordatore d’antenna è quindi un dispositivo a sintonizzazione manuale. Ci sono accordatori automatici ma sono utilizzabili solo in unione ad un trasmettitore, il quale immetta nel sistema una potenza, anche minima di pochi Watt, tramite il quale si può effettuare l’azzeramento, o quasi, del ROS. Per quanto la sintonizzazione manuale dell’accordatore con controllo auditivo, talvolta con l’appoggio del misuratore del segnale (lo Smeter), sia mediamente soddisfacente è possibile effettuare una sintonia di precisione utilizzando un ponte di rumore in unione al ricevitore. Per la tecnica e il corretto utilizzo di questo dispositivo, il ponte di rumore appunto, rimando chi ne fosse interessato alla pubblicazione Radio Kit, settembre 99 a pag. 79 e segg., dove c’è un’ampia descrizione unitamente al modo di utilizzo. Quale che sia il metodo di sintonia comunque non cambia la nostra descrizione relativa all’accordatore. Un articolo generale sugli accordatori è pubblicato sui Radio Kit n° 9, n° 10 e n° 11, 1998; vi consiglio di andarli a leggere anche per una migliore conoscenza del dispositivo. Qui ora ne descriviamo un tipo molto semplice e di facilissima realizzazione ben adatto alla ricezione delle bande HF da 3 a 30 MHz con sintonizzazione continua
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